Cambio destinazione d’uso per terreni agricoli

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Il mondo glamping è alla ribalta, sempre più giornali, magazine e testate giornalistiche televisive ne parlano e ne lodano le qualità anche in termini di profittabilità e business.

Questo business ( il glamping ) sta sempre prendendo più piede per la possibilità che offre a moltissimi imprenditori o a chi desidera cambiare vita e lavoro, di mettersi alla prova in ambito turistico ( e nelle ricettività all’aria aperta ) anche solo partendo da un terreno agricolo.

Infatti, per realizzare una struttura glamping è possibile utilizzare proprio un terreno agricolo, non edificabile. Questa peculiarità sta alla base infatti proprio delle caratteristiche di unicità che le strutture glamping riescono ad offrire.


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Come è possibile poter installare strutture glamping su un terreno agricolo ?

La prima cosa che si deve fare è cambiare la destinazione d’uso del terreno stesso.

Vedremo adesso in questo articolo quando è possibile farlo e come .

Quali sono le destinazioni d’uso rilevanti ?

1) residenziale: abitazioni di qualsiasi genere e natura. Sono comprese quelle utilizzate in modo promiscuo (abitazione – studio professionale o abitazione – affittacamere) quando la prevalente superficie dell’unità sia adibita ad uso abitativo;

2) turistico-ricettivaalberghi, residenze turistico-alberghiere, campeggi ed aree di sosta, nonché le altre attività a carattere essenzialmente ricettivo, come ostelli, e le altre attività extra-alberghiere;

3) produttiva e direzionale: come industrie, laboratori artigiani, corrieri, magazzini ed imprese edili, laboratori di riparazione e simili, officine e carrozzerie e in genere ogni attività finalizzata alla produzione di beni o servizi, oppure alla trasformazione di beni o materiali, anche quando comprendono, nella stessa unità, spazi destinati alla commercializzazione dei beni prodotti dall’azienda; banche, assicurazioni, sedi preposte alla direzione ed organizzazione di enti e società fornitrici di servizi, centri di ricerca, fiere, uffici privati e studi professionali in genere;

4) commerciale: per il all’ingrosso, negozi di vicinato, media distribuzione, le attività commerciali di grande distribuzione, le attività commerciali all’ingrosso, i mercati, le esposizioni merceologiche e le attività di somministrazione di alimenti e bevande come ristoranti, bar, pub ecc;

5) agricola e funzioni connesse ai sensi di legge: produzione agraria, per l’allevamento e la forestazione, attività e servizi connessi e compatibili, campi coltivati, per le colture floreali e vivai, boschi, pascoli, abitazioni rurali, annessi agricoli e serre, costruzioni per allevamenti zootecnici, agriturismi, agri-campeggi.

Una location può anche essere interessata da due destinazioni d’uso. Verrà assegnata la destinazione d’uso prevalente a quella connessa alla fonte di reddito principale!

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Gli adempimenti per richiedere il cambio di destinazione d’uso

Il cambio di destinazione d’uso di un immobile prevede una serie di procedure e adempimenti che possono variare a seconda della provincia, del comune e delle normative locali. Per questo motivo è sempre necessario recarsi nell’ufficio tecnico del proprio comune per verificare nello strumento urbanistico comunale se il proprio terreno è sottoposto a vincoli e quali sono nel caso gli interventi edilizi che potrai effettuare.

Di seguito ti fornirò una panoramica generale di come potrebbe avvenire il cambio di destinazione d’uso in base alle procedure comuni in molti comuni. Ricordati comunque che è importante consultare le leggi e i regolamenti specifici del tuo territorio e della tua regione per ottenere informazioni accurate e aggiornate.

  1. Verifica delle normative locali: Inizialmente, devi controllare le normative e i regolamenti urbanistici del tuo comune o della tua regione per capire quali destinazioni d’uso sono consentite e se ci sono requisiti specifici da soddisfare per effettuare il cambio.
  2. Analisi della fattibilità: Valuta se il cambio di destinazione d’uso è possibile in base alle normative vigenti e se l’immobile è adatto per la nuova destinazione. Ad esempio, se desideri convertire un edificio residenziale in uno spazio commerciale, potrebbe essere necessario verificare se l’edificio ha le caratteristiche strutturali e le autorizzazioni necessarie per ospitare attività commerciali.
  3. Richiesta di permessi e autorizzazioni: Una volta determinata la fattibilità, dovrai presentare una richiesta di cambio di destinazione d’uso presso l’ufficio competente del tuo comune o della tua regione. Potrebbe essere richiesto di compilare un’apposita documentazione che descriva il progetto, fornisca i piani dell’immobile e includa tutte le informazioni necessarie richieste dalle autorità competenti.
  4. Valutazione e approvazione: L’ente responsabile valuterà la tua richiesta, verificando se il progetto è conforme alle normative urbanistiche e se soddisfa i requisiti specifici per la nuova destinazione d’uso. Potrebbero essere necessarie visite di ispezione per verificare la conformità dell’immobile e valutare l’impatto del cambio di destinazione d’uso sull’ambiente circostante.
  5. Pagamento delle tasse e dei costi: Potrebbe essere richiesto il pagamento di tasse e oneri amministrativi per il cambio di destinazione d’uso. Assicurati di conoscere le tariffe applicabili e di effettuare i pagamenti necessari per completare il processo.
  6. Ottenimento dell’autorizzazione: Una volta che il tuo progetto è stato approvato e hai completato tutti i requisiti richiesti, otterrai l’autorizzazione formale per il cambio di destinazione d’uso. Assicurati di conservare tutta la documentazione relativa al processo per eventuali futuri riferimenti.

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