Intervista : Adriano Ribera co-fondatore di SaRutta Experience

Torniamo con le interviste di myGlamping.it per farvi conoscere Adriano Ribera, una persona davvero eclettica e creativa che ho avuto il piacere di incontrare recentemente. Sono felice che si sia prestato per questa intervista.
Con Adriano ci siamo conosciuti personalmente qualche settimana fa in Sardegna dopo che mi ha invitato a partecipare ad una bellissima esperienza nella natura, Sa Rutta Experience, dove ho potuto fruire di una iniziativa del tutto innovativa: dormire dentro tende sospese in altezza, in un contesto territoriale unico.
Ve ne ho parlato qui su myGlamping in questo articolo ( https://myglamping.it/sa-rutta-experience-dormire-su-tende-sospese-nel-cuore-della-sardegna/ ). Adriano è una persona che stimo molto e che reputo sia molto interessante da conoscere ed ascoltare per il suo background nel mondo della comunicazione e del turismo, attualmente con Sa Rutta.
Ciao Adriano, presentati raccontandoci chi sei e di che cosa ti occupi
Grazie Francesco per avermi dato la possibilità di raccontare parte della mia storia e ciò che stiamo realizzando in Sardegna, un’esperienza unica nel suo genere in tutta la Regione, e non solo! Sono un milanese che si appresta, purtroppo, a compiere cinquant’anni.
Mi sono occupato di comunicazione per trent’anni, come titolare di uno studio di Graphic Design. Provengo da una famiglia di editori e giornalisti, quindi il mio percorso non si è discostato molto dalle origini familiari. Da oltre dieci anni mi occupo anche di “turismo”, ma in una veste piuttosto inconsueta: sono co-fondatore dello Studio The Ne[s]t (www.thenest.studio), una realtà nata come studio di progettazione di case sugli alberi, rivolto quasi esclusivamente al comparto della ricettività turistica. Il mercato ci ha poi condotti verso obiettivi più ampi, spingendoci a progettare moltissime soluzioni di micro-ricettività, ma sempre con un unico focus: proporre unità abitative che consentano ai turisti di ogni nazionalità, di trascorrere le loro notti in simbiosi con la natura.
Nel 2014 ho iniziato ad importare, in esclusiva per l’Italia, le prime tende sospese lanciate sul mercato mondiale da un produttore inglese. È stato un grandissimo successo commerciale e cavalcando un’onda davvero anomala, ho iniziato a pensare a come poter inserire questi prodotti all’interno del comparto turistico.
Dopo mesi di progetti il nostro gruppo di lavoro è riuscito a dare vita ad un “nuovo movimento” che ci ha visti protagonisti indiscussi durante gli ultimi anni: il Tree Camping (letteralmente campeggio sugli alberi). Abbiamo infatti supportato imprenditori di tutto il mondo nell’apertura di strutture ricettive basate proprio su questo nuovo format di “ospitalità sospesa”.
Ho contribuito alla nascita di Tree Camps in Finlandia, Svezia, Norvegia, Germania, Inghilterra, Irlanda, Giappone, India, Sud Africa, Stati Uniti, Sud America, ecc. Testardo come sono e sfidando addirittura me stesso, nel 2019 ho inaugurato il primo Tree Camp italiano all’interno del Parco del Ticino: sito UNESCO, il più grande parco fluviale d’Europa. E’ stato un successo che ha condotto ad ulteriori aperture di Tree Camps in Italia.

Puoi dirci come è nata l’idea di Sa Rutta ?
Sa Rutta ( https://www.saruttaexperience.com/ ) è stata una folgorazione improvvisa che mi ha cambiato la vita. Mi spiego meglio: a gennaio 2020 mi squilla il telefono:
“Buonasera, chiamo dalla Sardegna e sarei interessato all’acquisto di tende sospese. Abbiamo un bellissimo ovile nel Sud dell’Isola.”
Mi attivo immediatamente per fornire i prodotti al nuovo cliente. Dopo qualche settimana, ricevo proprio da lui alcune fotografie, non solo dell’installazione delle tende sospese ne boschi di Sa Rutta, ma di location dalla bellezza mozzafiato e mi emoziono: “Io una meraviglia naturale come questa, in Sardegna, non l’ho mai vista…”.
Decido quindi di organizzare una trasferta in terra sarda, dove vengo accolto da tre persone eccezionali: Marco, Fabio ed Ettore… tre sardi di lignaggio. Dopo quattro giorni di escursioni in natura, davvero emozionanti, condite da pasti indimenticabili, valuto positivamente in quell’area montuosa che si eleva dal mare “un foglio bianco” sul quale poter iniziare a scrivere qualsiasi cosa e… dopo cinque mesi di viaggi e di rilevazioni metto in vendita la casa di Milano e mi trasferisco a Villaputzu con la famiglia e mi unisco a Marco, Fabio ed Ettore, con i quali è stato un attimo trovare l’intesa.
Noi quattro diamo vita al progetto Sa Rutta Experience.


Perché le persone dovrebbero provare una experience come Sa Rutta?
Beh, innanzitutto per la Sardegna che è un’isola unica dallo splendore incomparabile, e poi per Sa Rutta che offre peculiarità uniche nell’orografia sarda. Un territorio che dalle spiagge cristalline sale sulle montagne dalle quali nasce il Flumendosa, in linea con le caratteristiche della nostra offerta composta di paesaggi e cultura sorprendenti. Allo stato attuale siamo gli unici in tutta la Sardegna che propongono una riconnessione così profonda con l’ambiente naturale: dormire sugli alberi è un’esperienza sensoriale completa; i profumi del bosco, dei prati e dei fiori, il colore del muschio, il suono sommesso delle cascate, l’armonia del canto degli uccelli, il fruscio delle foglie mosse dal vento sotto un cielo stellato come non lo avete mai visto in città, immersi nella luce lunare, cullati e sospesi tra il cielo e la terra come su una nuvola.
Certamente, io sarò anche un appassionato, ma quanti hanno provato l’emozione di dormire tra le fronde degli alberi?
Non ultimo, offriamo soluzioni turistiche che si discostano dalla classica offerta sarda legata al mare e alla spiaggia. Esattamente in linea con ciò che la stessa Regione Sardegna sta cercando di promuovere, forse un po’ troppo timidamente!
Se ti interessano le strutture nel mezzo della natura che hanno un tocco glamour come quelle qui su myGlamping.it dovresti acquistare la guida Glamping Porn che abbiamo scritto qualche mese fa. Glamping Porn è la prima guida al mondo a recensire le migliori strutture glamping in Italia, per acquistarlo lo potete fare su Amazon al link del banner qui sotto o direttamente qui : https://amzn.to/3lyOsaU

Sei un milanese che si è trasferito in Sardegna, ti sei pentito o no di questa scelta ?
Mi sono pentito di non averlo fatto prima! Ho trascorso i primi 50anni della mia vita dedicando anima e corpo al mio lavoro, da buon milanese.
Poi arriva il momento in cui inizi a porti delle domande. Negli ultimi anni sentivo fortemente il richiamo di una vita più aderente agli ambienti naturali, con meno elementi di disturbo. Inoltre, sono di natura un irrequieto: mi annoio facilmente e ho sempre bisogno di stimoli nuovi che mi facciano sentire vivo. Devo dire che il richiamo di tanta bellezza naturale e sconosciuta è stato davvero travolgente. A quel punto mi sono lasciato trasportare dall’istinto… ed ora eccomi qui!
Vivo la mia vita seguendo principi e valori che a Milano non ritrovavo più, ma che al contrario ho riscoperto nella cultura sarda: adoro questo popolo e mi sento davvero a casa.

Il turismo sta diventando sempre più esperienziale, cosa puoi dirci dal tuo punto di vista?
Inizio col dire che bisognerebbe clonare un nuovo termine che possa identificare molto meglio di adesso un certo tipo di vacanza e di turismo. Il termine “esperienziale” è talmente inflazionato da aver perso totalmente il proprio significato originario.
Ho visto grandi complessi dedicati al turismo di massa definirsi “experience”, ho visto deturpazioni di interi territori naturali ed aree di pregio che “si vendono” come soluzioni pensate per un turismo responsabile, invece ammassano spesso in poco spazio centinaia e centinaia di turisti offrendo loro ben poco.
Non ci trovo assolutamente nulla di “esperienziale” o di “responsabile” in questo tipo di approccio.


Sicuramente il turista attuale è in cerca di benessere (fisico e mentale), di unicità, di originalità, di esclusività, di soluzioni totalmente nuove che lo facciano sentire parte di un “nuovo sistema”, di un pianeta come vorrebbe che sia, ma che non trova ovviamente nel turismo di massa.
Il turista deve essere stimolato, è affamato di novità e di soluzioni “veloci da consumare”; le esperienze “mordi e fuggi” sono in auge da molto tempo ormai: il turismo di nicchia, rispetto al turismo di massa, è un mercato divenuto piuttosto frenetico, richiede rapidità di risposta alle continue mutazioni che notiamo nel settore da ormai 15 anni.
Ma per dare risposte rapide servirebbero anche normative adeguate, snelle, al passo con i tempi, ma qui entriamo in un altro capitolo.
Negli ultimi anni abbiamo riscoperto il turismo en plain air anche se è sempre esistito, ti aspetti ulteriori cambiamenti ?
Sicuramente sì, assisteremo a cambiamenti continui nei prossimi anni che non sono facili da prevedere, anche perché il turismo al giorno d’oggi è legato a doppia mandata alle mutazioni tecnologiche, sia in termini di booking che di soluzioni applicate ai sistemi di pernotto.
C’è anche da considerare una sempre maggiore propensione al contatto con la natura e una maggior richiesta di originalità delle proposte di viaggio: i turisti al giorno d’oggi desiderano vivere come i locals.
Un altro esempio: i dati statistici ci offrono un mondo femminile che si è affacciato con prepotenza al turismo outdoor ed è necessario immaginare offerte totalmente dedicate a quel mondo.


Ovviamente, come accennavo poc’anzi, non sono solamente gli operatori che devono rimanere al passo con un mercato turistico in continua evoluzione e che corre molto velocemente, ma tutti i player del settore, a partire dalle Regioni e quindi dallo svecchiamento delle norme, con il dovuto e necessario coraggio.
Fare turismo in Sardegna durante tutto l’anno è sicuramente una bella sfida. Come vedi il turismo in Sardegna adesso e nel futuro ?
Io ho sempre amato le sfide e quella del turismo all’aria aperta 2.0 in Sardegna è sicuramente affascinante, anche se complicata.
Quest’isola vive di dinamiche totalmente diverse rispetto alle altre Regioni italiane, a cominciare dal fatto che manca il cosiddetto “turismo di prossimità” e in tutta la Sardegna ci sono 1,64 milioni di abitanti, come la sola città di Milano, quindi un bacino di utenza sicuramente limitato.
Abito qui da un solo anno, ma è stato sufficiente per comprendere gli svantaggi che subisce un’isola. Sento parlare di “destagionalizzazione”, di “non solo mare”, di “Sardegna nel mondo e del mondo in Sardegna”, ma ho l’impressione che non ci siano ancora linee guida strutturate per favorire un turismo alternativo.
La Sardegna, perdonami Francesco il gioco di parole, è davvero isolata!
E’ impensabile che, anche a fronte dei cambiamenti climatici in corso, la Sardegna rappresenti nell’immaginario comune una meta esclusivamente estiva, mentre diventa incantevole soprattutto in inverno, quando le temperature spesso superano i 20° durante il giorno. In primavera si trasforma in un autentico paradiso, in autunno è dolce e silenziosa.


Invece inspiegabilmente i collegamenti aerei nel periodo autunno-inverno diminuiscono drasticamente, e i costi sono elevati.
Per fare un esempio concreto, a Pasqua 2022, il volo Milano-Cagliari costava euro 405 a tratta, oltre 800 euro per due ore di volo, quando per la stessa cifra puoi comodamente acquistare una settimana “all inclusive” in un villaggio turistico in Egitto.
A questo punto la Sardegna perde di competitività, pur rimanendo una destinazione esclusiva. Occorre una politica concreta di sviluppo turistico che si focalizzi su ciò che il viaggiatore di oggi desidera e ricerca. Occorre una comunicazione efficace che faccia capire al mondo che la Sardegna non è fatta solo di spiagge bellissime e di mare cristallino, ma possiede un entroterra grandioso ancora parzialmente inesplorato, con una biodiversità sorprendente, un fascino irresistibile, territori e profumi che in pochi ancora conoscono.
Ma, soprattutto, la Sardegna non è solo estate!
A mio modo di vedere, la Sardegna per le sue caratteristiche uniche, potrebbe essere un gigantesco “incubatore” di nuove proposte turistiche, un laboratorio di idee e di creatività, una grande “Università del Turismo”.
Sarebbe necessaria una drastica inversione di tendenza: mettere mano ai regolamenti, svecchiarli, semplificarli, aggiornali con la stessa rapidità che il mercato richiede, poter contare su strumenti di valutazione più snelli e flessibili, una maggior propensione alla valutazione delle proposte innovative. Servono poche regole, certe e concrete; servono organismi di controllo e grandissima flessibilità.
Il turismo, da anni, viaggia a velocità supersonica, mentre il nostro Paese, a causa di una burocrazia lenta e per nulla lungimirante, rimane sempre troppo indietro e decisamente lontano dai competitors internazionali, che reagiscono con grande determinazione e velocità alle sollecitazioni di un mercato in continuo fermento.
Se anche in Sardegna, come su tutto il territorio nazionale, non ci diamo una svegliata concreta, continueremo ad essere sempre un Paese molto visitato dai turisti di tutto il mondo per la nostra storia, ma consegneremo tra le loro mani un’offerta che sarà sempre vecchia e mai al passo con i tempi.
Photo credits : Paolo Codeluppi
Ringrazio Adriano per il tempo che ci ha dedicato, ho apprezzato tantissimo la passione ed il sentimento che ha messo nel rispondere a queste domande e sono sicuro che si farà fautore di nuove proposte turistiche per la Regione Sardegna che come ha scritto lui stesso, non è soltanto mare, ne solo stagione estiva. Sono anche certo che questa intervista potrà dare nuovi spunti a chi la leggerà.
Se volete mettervi in contatto con Adriano potete farlo attraverso il suo account linkedin a questo link : https://www.linkedin.com/in/adrianoribera/
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